Ripreso dai commeni sulla nostra pagina FB a sua volta ripreso da Marco Camorali dalla bacheca di Massimo Acanfora Torrefranca una sintesi da leggere fino alla fine e motivo di riflessione:
“Mi stupisce, e molto, come persone intelligenti, preparate, cui mi accomunano molte cose, con le quali ho intrattenuto conversazioni virtuali interessanti e perfino commoventi su altri temi, compresi alcuni squisitamente politici, cadano nelle trappole della vulgata corrente e della propaganda islamista sulla guerra di Gaza. Non farò nomi, non bandirò queste persone, anche se forse, prima o poi, sarà inevitabile. Chi ha orecchie per intendere, intenderà.
1.200 morti nel raid di Hamas, Israele crudelmente ne fa 28.000.
Primo: i numeri. In Israele ancora NON sappiamo con precisione quante persone siano morte il 7 ottobre e nei giorni immediatamente successivi, durante le operazioni di sgombero del territorio dai terroristi infiltrati. Si procede a prove rigorose con il DNA e con i metodi dell'archeologia e dell'antropologia forense, perché molti non sono nemmeno cadaveri, ma resti organici. Hamas però ad ogni attacco spara con certezza assoluta il numero dei morti.
Si fa il paragone del bombardamento alleato di Dresda, che fu un crimine di guerra, perché Dresda nel 1945 non era un obiettivo militare. Il bombardamento voleva piegare la Germania e la sua popolazione. Un atto di terrore, se volete. Non provo una pena immensa per i cittadini di Dresda colpiti, perché furono complici attivi o silenziosi per 12 anni di uno dei peggiori regimi della storia umana.
Comunque: si parlò (fonti americane, britanniche, tedesche) di circa 400.000 morti. La Repubbica Federale di Germania condusse molto dopo un'inchiesta lunga, estenuante, precisa, metodica, esaustiva, esemplare sul numero di morti. Durò anni e anni e anni. Risultato: i morti accertati più quelli probabili non furono più di 27.500. E voi credete a Hamas che spara cifre 5 minuti dopo la fine di un attacco... Andiamo avanti.
Civili. L'esercito israeliano, che ha un criterio di accertamento dei fatti un po' più rigoroso di quello dei jihadisti (sono molto diplomatico) parla di un numero di miliziani di Hamas uccisi in combattimenti e bombardamenti mirati compreso fra i 7.000 e i 9.000 . Per Hamas, sono tutti civili. Basta intendersi...
Fra questi "civili", miliziani minorenni, ma che non definirei innocenti bambini (dai 15 ai 18 anni non compiuti). Per Hamas, appunto bambini innocenti. Va bene, che vi devo dire? Se volete credere alle panzane, credeteci.
Proporzionalità. Non c'è proporzionalità e non può esserci in una operazione militare. Israele NON BOMBARDA CASE A CASACCIO PER VENDICARE I SUOI MORTI!! Checché ne dica l'antigiudaismo cristiano e l'antisemitismo islamista, il concetto di vendetta ci è estraneo. Ma quella di Israele è un'operazione per tagliare la testa a un'organizzazione terrorista e genocida, la quale ha dichiarato da sempre e anche recentemente di voler ammazzare ogni israeliano ed ebreo nel mondo.
Aprite le orecchie, per cortesia. Eliminare del tutto Hamas e tutti i suoi miliziani, credo personalmente sia ahimè impossibile. Ma assestargli un duro colpo, sì. Un colpo che faccia passare almeno per molti molti anni l'idea di ridare vita a un 7 ottobre 2023.
Bombardamenti. Ho abbastanza buoni amici fra i massimi comandi dell'Aviazione e molti, moltissimi amici e figli di amici fra le truppe di terra a Gaza.
- L'ordine preciso è di colpire solo case ed edifici dove vi sono prove di attività militari. Possono esserci stati eccessi e colpi sparati alla sans façons? Forse. L'esercito sta indagando e ha sospeso tutti i soldati e comandanti sospetti di aver dato vita a eccessi.
- Non c'è casa dove entrano i soldati fra quelle colpite, dove non si trovi un deposito di armi e munizioni, o una rampa di lancio di missili, o esplosivi e cinture per attentatori suicidi, comprese alcune di taglia adatta a bambini. O tutte queste cose assieme.
- Gaza è attraversata da una rete infinita di tunnel. Scavarli e costruirli in un terreno sabbioso costa. In soldi, tempo, energie, fatiche, mano d'opera. I soldi degli aiuti internazionali sono andati in questo, non nella costruzione delle infrastrutture statali e sociali, non nella costruzione di un'economia autosufficiente.
In un territorio che negli anni ha ricevuto più aiuti del Bangladesh (quest'ultimo, 178 milioni di abitanti, alluvioni devastanti due volte l'anno). I soldi anche vostri anzi nostri, dei contribuenti italiani, sono andati a costruire QUESTO. A stampare testi pieni di odio verso gli ebrei. A foraggiare un'organizzazione (l'UNRWA) dove non pochi lavoratori sono impegnati in operazioni terroristiche.
- Gaza non è quel territorio disperato che pensate. È piena di condomini di lusso e case spaziose. Il tenore di vita non è da disperazione (almeno fino alla guerra). La retorica del chiagn' e fotte mi ha francamente stancato, per non dire disgustato.
- A Gaza ci sono 37 ospedali. La popolazione è grossomodo quella di Roma, esclusa la conurbazione metropolitana. A Roma e dintorni non ci sono 37 ospedali. E per ogni caso complesso, operazione cardiaca, cura chemioterapica, operazione ortopedica, i malati devono andare all'estero, in genere in Israele. Che non fa pagare nulla. E chi accompagna in macchina i malati, gli autisti e accompagnatori, sono o meglòio erano i membri di quei kibuttz fatti a pezzi, violentati, bruciati vivi il 7 ottobre. Quelli di Gaza evidentemente NON sono SOLO ospedali. Ma anche qualcosa di più, e di militare (centri di comando, rifugi sicuri, accesso a tunnela, ecc.)
- Due donne liberate nel precedente scambio di prigionieri (e c'è una bella differenza fra essere prigionieri di Hamas a Gaza e stare in una sia pur dura prigione israeliana). Una ha dovuto abortire, era rimasta incinta del suo carceriere e violentatore. In un'altra hanno trovato tracce di vari sperma. 67 (sessantasette) profili genetici diversi. Traete le vostre conclusioni. Tenete presente che la cultura ebraica e israeliana, è restia per non dire contraria a dare pubblicità a questo genere di cose.
Non a caso le immagini del post attentati suicidi non sono mai diffuse. E quelle del raid del 7 ottobre, girate dai terroristi, sono state mostrate a pochissimi. Temo che ci siano molti ma molti più casi come quelli delle due signore.
- Guerra spietata. No, purtroppo guerra bruttissima. Come tutte le guerre che si combattono contro un nemico travestito da civile e mescolato con la popolazione in un denso spazio urbano. A Mosul americani, britannici e iraqeni non fecero cose diverse contro ISIS. Ma ciò non accese l'indignazione di nessuno. E, detto onestamente, americani, britannici e iraqeni fecero benissimo a fare ciò che fecero.
Poi, la differenza culturale. La cultura ebraica e quella israeliana, che ne fa parte ma non è la stessa cosa, non è usa ad adoperare eufemismi.
È una cultura della verità sgradevole detta per quello che è. E questo vale anche per i resoconti di guerra e i fatti che ho esposto. Non sono verità edulcorate. Non ci sono verità nascoste.
Infine. Per la prima volta comincio a dare ragione ai padri del sionismo. Noi ebrei non possiamo più vivere in Europa. E forse nemmeno negli USA. Siamo sempre sotto osservazione, e in definitiva, sospetti, quando non odiati. Con noi si usano metri di giudizio che non riguardano altri. Ho fatto bene ad andarmene. Adoro l'Italia, è la mia patria, la storia della mia famiglia è quanto di più italiano, risorgimentale, nazionale vi sia. Per non parlare della cultura. Ma più che qualche vacanza, magari lunga, non posso più farci.